Renato Carosone

barbara | gennaio 4th, 2000 - 17:00

Come ho cominciato

Fu una sera del 1968 che mio figlio Pino si iscrisse ad un corso di disegno presso l’Accademia di Brera di Milano, e mi invitò a seguirlo. Non esitai un attimo, e mi iscrissi a mia volta.

Iniziò così, dopo la musica, la seconda importante esperienza artistica della mia vita. Capii subito che pittura e musica vivono sotto le stesse leggi, e che un quadro fatto solo di colori non ha ragione di essere, così come la musica fatta soltanto di melodia conduce inevitabilmente alla noia, quindi il fattore (per me) essenziale è il ritmo, ovvero il disegno.

E’ su questa precisa convinzione che non ho mai abbandonato la mia ricerca di un genere figurativo che contenesse questi due elementi, e che richiamasse alla mente la mio stessa musica. Questo volevo ottenere, e sono certo di non essermi tradito. Era scritto!

Durante i mio corso di Disegno a Brera, conobbi Ermanno Andressi, pittore milanese affermato. La nostra amicizia, sempre alimentata dalla stessa passione per la pittura ci ha regalato ore di grande gioia e interesse. Dopo diversi anni, mi regalò due bellissimi torchi per stampare acqueforti e ad un amico così dico, e dirò sempre: grazie Ermanno.

Il secondo uomo-pittura incontrato sul mio cammino è Giovanni Battista De Andreis (Gibbe per gli amici). Quotato incisore-pittore che non ha bisogno di presentazione. Un ligure tenace, silenzioso, e dagli occhi penetranti, capaci di forare una lamiera.

Non molto tempo fa vide i miei quadri e si complimento, apprezzandone soprattutto lo stile, e fu un altro punto a favore, grazie Gibbe.

Renato Carosone

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