Vanitas: Art and Fashion – Ewa Bathelier e Marina Ripa di Meana

barbara | marzo 22nd, 2014 - 11:21

Roma - Una nuova mostra apre al pubblico il 26 marzo, curata da Gloria Porcella presso il nuovo spazio espositivo nel cuore di Roma, in via del Babuino 53.

Questa volta i protagonisti, o meglio, le protagoniste dell’esposizione, sono due donne: Ewa Bathelier e Marina Ripa di Meana.

Ewa Bathelier è un’artista nata a Varsavia, in Polonia che dopo essersi laureata in medicina e aver terminato gli studi di lingue e traduzioni decide di dedicarsi all’arte, alla scenografia (ispirata dall’opera di Samuel Beckett) e alla pittura, seguendo un percorso molto personale legato ai problemi umani. La sua natura sensibile la porta a trasmettere attraverso le sue opere i propri sentimenti. Lo spettatore può percepire guardando le sue rappresentazioni di tutù una presenza-assenza. Sono abiti da ballo dove la figura che dovrebbe o potrebbe indossarli non è rappresentata, eppure esiste, si percepisce, pur nella sua evanescenza. Un’arte, quella di Ewa Bathelier, incentrata sul tema della solitudine.

L’altra protagonista dell’evento, Marina Ripa di Meana è invece un personaggio televisivo, stilista, scrittrice e socialitè nata a Roma. Personalità esuberante, dopo gli studi apre un’atelier di alta moda in Piazza di Spagna, diviene poi una delle protagoniste della vita mondana della Roma degli anni Sessanta, quella Roma tante volte raccontata dai film di Federico Fellini. Conosce scrittori come Moravia e Pasolini, frequenta gli artisti della Scuola di Piazza del Popolo; Mario Schifano, Franco Angeli e Tano Festa. Più tardi partecipa come opinionista e protagonista in trasmissioni televisive. Scrive diversi romanzi, gialli e sentimentali e alcune autobiografie. Dirige anche un film, Cattive ragazze (1992). Negli anni Novanta inizia il suo impegno sociale, anima campagne contro lo sterminio dei cuccioli di foca, contro l’uso di pelli e pellicce per moda, contro le corride, contro gli esperimenti nucleari francesi nell’atollo di Mururoa e continua ancora oggi a combattere per la prevenzione precoce dei tumori.

La scelta di mettere in relazione due personalità così diverse fra loro si colloca nel binomio arte- moda. L’esposizione racconta infinite storie attraverso alcuni effetti personali di Marina Ripa di Meana, i suoi cappelli e le sue scarpe in connubio estetico con i tutù diafani di Ewa Bathelier . Sono testimonianze di un vissuto personale,  di un’epoca, di una scelta di gusto, ma anche simboli di vanitas, della caducità della vita.

EWA BATHELIER

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