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Concludere un quadro è un po' morire.
Magari in allegria.
Intuire e realizzare la forma necessaria per quello che si
ha in testa, vuoi dire mettere fine a un'avventura che non
si ripeterà. Poiché se è vero che il pittore dipinge per tutta
la vita lo stesso quadro, quel quadro è sempre un luogo diverso
della sua vita. E della sua passione.
E' per questo che in ogni studio, un po' dappertutto, ci sono
quadri accantonati contro il muro.
L'artista ha bisogno di voltare le tele, ogni tanto, per ritrovare
una parte di sé, per essere sorpreso nel bene e nel male da
ciò che hanno fatto le sue mani.
Alla fine per conoscersi.
Qualche volta si hanno cattive sorprese, altre volte buone.
Un dipinto non rimane mai brutto per sempre, o per sempre
magnifico;
Dipende dall'umore della giornata, dal colore del cielo, dai
tuoi pensieri e qualche, volta sono portato a credere, dai
suoi pensieri.
Nella galleria dell'amico Porcella ho voluto ricostruire la
informalità del mio studio; e invitare il visitatore a fare
le sue scoperte e ad avere le sue sorprese.
Renzo Vespignani
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